Tutti i pro e i contro di vivere in Lussemburgo

Lussemburgo

Tutti i pro e i contro di vivere in Lussemburgo

Storia e demografia

Il Lussemburgo è uno stato indipendente dal 1867, nato nella forma che conosciamo oggi come stato cuscinetto tra i paesi con cui confina (Germania, Francia e Belgio), ma da una storia ben più antica di trasformazioni che l’hanno ridisegnata da contea, a ducato, al Granducato che conosciamo oggi. Trattasi dunque di una monarchia parlamentare, dall’impianto geopolitico piuttosto diverso da quello del paese a forma di stivale di nostra familiarità. Il paese è popolato da circa 600000 abitanti, con un tasso di immigrazione molto alto determinato dai conflitti in Jugoslavia avvenuti nel corso degli anni ’90 e terminati nei primi anni 2000. Essi, infatti, costituiscono circa un terzo della popolazione complessiva.
Per quanto riguarda la lingua, quella più parlata dal popolo è il lussemburghese, adottata come lingua ufficiale nel 1984, ma questa è immancabilmente affiancata dal francese, ossia la reale lingua amministrativa del paese, e dal tedesco, lingua in cui avviene l’alfabetizzazione nelle scuole a causa di una carenza di effettivi libri di testo in lussemburghese.
Trasferendosi nel paese, è sì possibile cavarsela mediante la sola conoscenza dell’inglese, che è sufficientemente diffusa come seconda lingua tra la gente, ma presto potrebbe divenire indispensabile imparare almeno il francese per potersi occupare di tutte le mansioni necessarie ad occuparsi di ogni dovuta mansione.

Fattori economici

Il Lussemburgo è il paese più ricco d’Europa nonché il più piccolo stato europeo. Si classifica in prima posizione grazie ad un PIL pro capite in costante crescita pari a 105803 dollari, il triplo di quello italiano, che si assesta intorno ai 31984 dollari (Stime del Fondo Monetario Internazionale relative al 2017). Lo stipendio medio in Lussemburgo è pari a 2970€, pari a più del doppio di quello italiano (pari a circa 1400€ mensili), ma non è oro tutto ciò che luccica: Il costo della vita, infatti, è sostanzialmente molto alto. I prezzi di affitti ed alloggi si spingono anche fino al 50% in più rispetto a ciò a cui solitamente siamo abituati ad affrontare in Italia per locali dalle medesime misure, e lo stesso vale per numerosi altri servizi.
Una nota sicuramente più positiva, invece, riguarda la sanità, gratuita per la maggior parte dei suoi aspetti e con ulteriori agevolazioni per le fasce di reddito più basse.

Vita quotidiana e festività

Ciò che più di ogni altra cosa dovrebbe determinare la scelta di trasferirsi in Lussemburgo è il proprio gusto per i tratti tipici di un paese del Nord. Se da un lato le persone che si incontreranno saranno l’emblema della freddezza e del distacco umano di cui si fa gran parte della narrazione in merito ai paesi nordici (il che potrebbe costituire un fattore negativo per alcuni, oppure molto positivo per altri in funzione della propria personalità), è inopinabile la bellezza dei paesaggi di cui il paese è fornito. Possono essere contati centinaia di meravigliosi castelli medievali, tra cui il famoso Castello di Vianden, che insieme agli edifici che costituiscono il centro città formano un panorama artificiale da mozzare il fiato. Non manca di certo il verde e la presenza di elementi naturali ad alto gradimento per gli amanti degli ambienti naturali, né mancano ottimi piatti tradizionali di cui godere, preparati specialmente a base di maiale.
Il clima è tendenzialmente fresco, con temperature in estate piacevoli e fresche con massime intorno ai 23°C ma con minime che, in periodo invernale, raggiungono di frequente soglie inferiori a quella degli 0°C.
Infine, per quanto riguarda le festività, i lussemburghesi condividono con gli italiani la maggior parte di esse, ma i momenti più peculiari del paese in tal senso sono la Festa Nazionale, celebrata il 23 giugno con grandi eventi, tra parate, concerti ed una generale aria di festa, ed il Muttergottesoktav, forse la maggiore celebrazione del Lussemburgo che si prolunga dalla terza domenica dopo Pasqua alla quinta domenica dopo Pasqua in onore alla Madonna del Lussemburgo, ossia a Maria, la patrona sia della capitale che della Nazione.

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