Il Granducato del Lussemburgo: la politica Interna
Il Granducato del Lussemburgo è una monarchia parlamentare la cui Costituzione risale al 1879. A capo del potere esecutivo vi è il Granduca, che viene eletto per via ereditaria e che viene affiancato dal Primo Ministro. Tuttavia, la monarchia lussemburghese è di tipo monista, il che significa che tutte le decisioni politiche vengono prese esclusivamente dal Governo e dal Parlamento mentre il Granduca detiene un ruolo di garanzia. A capo del potere legislativo vi è invece la Camera dei Deputati, attualmente composta da sessanta membri con mandato quinquennale. La Camera dei Deputati viene eletta con suffragio universale. Diversa, invece, l’elezione del Consiglio di Stato: questo, composto da ventuno cittadini, viene costituito su selezione da parte del Granduca stesso. Il Consiglio di Stato ha potere consultivo, ossia presenta un ruolo di consultazione durante la stesura delle leggi da parte della Camera dei Deputati.
Attualmente, il Governo lussemburghese è formato da una coalizione di tre partiti (Democratico, Socialista Operaio e Verdi) eletti in seguito alle elezioni anticipate del 2013, resesi necessarie a causa delle dimissioni dei ministri precedentemente eletti. Il Primo Ministro in carica, eletto anch’egli durante le elezioni anticipate del 2013, è Xavier Bettel, ex Sindaco della Città di Lussemburgo e Presidente del Partito Democratico.
Questo nuovo Governo ha presentato come linea di programma relativa all’economia interna la necessità di incrementare i diversi settori per assicurare una maggiore produttività in grado di attenuare l’elevata dipendenza dal settore finanziario. Proprio per questo la politica del Lussemburgo ha puntato molto sull’innovazione tecnologica e scientifica per creare nuovi settori, anche di nicchia, in grado di fornire una valida alternativa economica al settore finanziario.
Il Granducato del Lussemburgo: la politica Estera
Alla base della politica Estera, il Governo del 2013 ha posto una serie di punti legati al processo di integrazione europea, ai rapporti con le Nazioni limitrofe e, soprattutto, alle interdipendenze che si sono create con alcune di esse. Proprio per quanto riguarda le relazioni con le Nazioni, limitrofe e non, va sottolineato che il Granducato del Lussemburgo fa ampio affidamento sulle proprie capacità di fungere da mediatore tra i vari Paesi Europei. In particolare, il Lussemburgo è un fervente sostenitore delle politiche dell’Europa Unita, ed ha mostrato la propria preoccupazione per le crescenti correnti euro-scettiche (culminate con la Brexit) e si pone in prima linea quando si tratta di rilanciare i valori di un’Europa unita e solidale.
Relativamente alla politica extra-europea, invece, va sottolineata la presenza del Lussemburgo a diverse operazioni militari NATO e ONU. La partecipazione a missioni militari NATO non deve tuttavia far pensare a una politica prettamente filo-americana. Il Granducato, infatti, rappresenta uno dei più interessanti esempi di diplomazia internazionale, in grado di dialogare e collaborare indistintamente con gli Stati Uniti e la Russia, con la Cina e con i diversi Stati arabi.
Inoltre, il Lussemburgo risulta tra i primi cinque Paesi interessati allo sviluppo dell’Africa Occidentale, dell’America Centrale e del Sud-Est asiatico che segue con programmi di formazione professionale per i giovani.